26/01/12

la foglia


Ortigia.

Quella volta in cui andai a "la foglia"
lo storico proprietario,  che è anche un famoso scultore siracusano, non c’era,
ma la figlia assieme al marito si,
bravissimi nell'accompagnare me e miei amici tra le serate più interessanti d'inizio anno.

Già dall’esterno tutto sembra preannunciare la diversità e l’originalità del luogo che stiamo per visitare.
Un cameriere elegantissimo di legno che ci accoglie all’entrata, e poi,  preziose stoffe e drappeggi che abbracciano le mura dell’antica struttura fino ad impacchettarla con dei fiocchi come se fosse un regalo prezioso da scartare.

E per me è stato così. 

Ho subito la sensazione di sentirmi dentro un qualcosa che mi piace. 
Dentro una bella sensazione, dentro una magia o film.
Dentro a tante varie epoche passate 
e solo al cliente sta la scelta di scegliersi la sua e di viverla e godersela per una sera.
Tanti piccoli tavoli, con sedie una diversa dall’altra  ricoperti da tovaglie anch’esse tutte diverse,
di pizzo,di broccato o semplicemente e meravigliosamente di punto a croce.
Mobili specchiere e credenze antiche, 
Lampadari vintage di vetro. Piatti bicchieri e posate rigorosamente diversi fra di loro
che sembrano usciti dallo stipetto della nonna.
Di tua nonna.
Ogni angolo parla di qualcosa, così pieno, così al limite del kitch da spiccare in originalità.
Solo una volta mi ero già trovata in un posto del genere, a “El Moderno”, ma bisogna fare parecchi kilometri e atterrare a Ibiza per vederlo.

Ringrazio Luciana, la proprietaria, che,
nonostante le critiche della gente timorose di tutto ciò che appare diverso,
e guarda con perplessità posti del genere, 
porta avanti, anche in una piccola realtà, un modo di essere, un concetto di stile ricco di personalità.

E poi, le cozze dentro la foglia di limone. Sono Divine.




 

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